Tra le più alte cantine del comprensorio nasce una bella storia di vita e di passione al femminile.
Questa è infatti una cantina creata dalle donne e da donne gestita, nel rispetto più puro del territorio e della tradizione.
In principio fu Rosa che si recava in città, col calesse trainato dalla sua cavallina bianca, a comprare il “vetriolo”, l’unico prodotto usato per la cura dei vigneti.
Dalla mitica Rosa di ieri alla Maria Rosa di oggi, il passo può essere considerato breve, grazie ad una continuità nei valori che rende attuale il passato, e che a sua volta da forza al presente.
Le uve nascono in colline dalle forti pendenze, circondate da ulivi e boschi, su terreni decisamente sassosi che arrivano a 500 metri d’altezza, regalando acidità e note minerali.
I vitigni sono in oltre ben ventilati ed hanno forti escursioni termiche dovute alla vicinanza coi Monti Martani.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.